A Roma nella sede della Regione mostra di quattro giovani artisti lombardi

Regione Lombardia ospita, nella sua sede di Roma, la mostra Intus 2024. E’ il primo progetto espositivo all’interno della sede istituzionale romana ed è organizzata in collaborazione con l’associazione culturale Isorropia Homegallery. Le opere sono degli artisti lombardi Thomas Berra, Andrea Mariconti, Monica Mazzone e Silvia Negrini.

Intus (dal latino dentro, all’interno) 2024 non è solo il nome della mostra di arte contemporanea ma è anche un progetto finalizzato a promuovere e supportare giovani artisti italiani. L’iniziativa fa parte di un approccio culturale che si sviluppa all’interno di spazi di lavoro e sedi istituzionali come valore aggiunto al vivere quotidiano. Porte aperte all’arte e alla cultura, quindi, per creare un dialogo multidisciplinare a sostegno della crescita di persone e imprese con l’obiettivo di rendere fruibili a un vasto pubblico di visitatori, spazi solitamente chiusi o privati.

“L’attenzione per le giovani generazioni, che rappresentano il futuro del nostro territorio – afferma il presidente di Regione Lombardia – si esprime anche nella scelta di puntare sulla genialità creativa di quattro emergenti artisti lombardi. Una delle sfide principali di ogni tempo è, infatti, l’educazione alla bellezza”.

Thomas Berra lavora con la pittura a partire dalla tecnica tradizionale del dipinto su carta o su tela di grande e piccolo formato, per poi espandersi su supporti diversi come tende o pareti, realizzando opere dal carattere onirico e immersivo. Il punto di partenza della sua attuale pratica artistica è una ricerca sul mondo vegetale.

Andrea Mariconti lavora con materiali naturali di origine minerale (grafite – rame – bronzo) vegetale (fitolacca – carbone – cenere – carta ganpi – petrolio), da cui ricava colori e tinte intense e velate. La sua ricerca si basa prevalentemente su un approccio inclusivo di tutta la storia dell’arte e dell’esplorazione di interferenze percettive.

Monica Mazzone porta in mostra le sue ‘configurazioni architettoniche emozionali’, proponendo la geometria come principio guida dell’atto creativo. La ‘geometria emotiva’ è un percorso artistico fondato sull’idea di poter percepire ed esprimere visivamente l’ossessione per la perfezione.

Silvia Negrini utilizza un linguaggio minimalista che descrive paesaggi, interni o luoghi isolati e desolati, attraverso tavole o tele spesso di grandi dimensioni. Gli oggetti raffigurati si presentano come un gioco ambiguo di rappresentazione astratta, costruita attraverso forme stereotipate, cambi improvvisi di tinta, effetti di ombre e luci.

La mostra resterà aperta nella di Regione Lombardia (via del Gesù, 57 – Roma) fino al 22 gennaio 2025. 

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